Bypass coronarico versus intervento coronarico percutaneo


Diversi studi hanno confrontato il bypass coronarico ( CABG ) con l’intervento coronarico percutaneo ( PCI ) per la rivascolarizzazione coronarica.
Ci sono evidenze che l'aderenza alla terapia medica possa influenzare gli esiti degli interventi terapeutici. Tuttavia, resta da definire l'influenza a lungo termine della compliance rispetto alla terapia medica consigliata sugli esiti comparativi di CABG rispetto a PCI.

Tutti i pazienti con infarto miocardico senza sopraslivellamento del segmento ST ( NSTEMI ) sottoposti a rivascolarizzazione coronarica in un network di 8 ospedali sono stati seguiti per un massimo di 8 anni per determinare la storia farmacologica e gli eventi avversi cardiaci maggiori: mortalità per tutte le cause, infarto miocardico non-fatale e reintervento.

Tra i 973 pazienti sottoposti a bypass coronarico e i 2.255 sottoposti a procedura PCI, le curve di sopravvivenza di Kaplan-Meier senza eventi avversi cardiaci maggiori ( MACE ) hanno dimostrato un beneficio significativo per la terapia antiaggregante, ipolipemizzante, e beta-bloccante in entrambi i gruppi CABG e PCI ( P=0.001 per tutti e tre le terapie ).

La regressione di Cox ha identificato la compliance con una terapia medica ottimale come un più potente predittore di sopravvivenza libera da eventi cardiaci avversi maggiori rispetto alla scelta della terapia ( hazard ratio per la non-compliance=2.79; P minore di 0.001; hazard ratio per PCI rispetto a CABG=1.68, P minore di 0.001 ).

Nei pazienti abbinati per propensione, gli esiti del bypass aorto-coronarico sono risultati superiori ai quelli dell’intervento coronarico percutaneo nei pazienti non-aderenti alla terapia medica ottimale ( P=0.001 ), ma non erano differenti nei pazienti aderenti alla terapia medica ottimale ( P=0.574 ).

In conclusione, indipendentemente dalla strategia di rivascolarizzazione coronarica, l’aderenza ai farmaci ha un effetto marcato sui risultati a lungo termine.
Tra pazienti comparabili che aderiscono alla terapia medica ottimale, gli esiti di PCI e di CABG potrebbero non presentare differenze; tuttavia, tra i pazienti non-aderenti alla terapia, il bypass aorto-coronarico offre una migliore sopravvivenza libera da eventi cardiaci avversi maggiori.
Pertanto, la compliance alla terapia medica può influire sul processo decisionale clinico e dovrebbe essere incorporata in tutti i futuri studi comparativi di confronto tra strategie di rivascolarizzazione coronarica. ( Xagena2016 )

Kurlansky P et al, Circulation 2016; 134: 1238-1246

Cardio2016 Chiru2016



Indietro

Altri articoli

Il ruolo del Ticagrelor ( Brilique ) con o senza Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) dopo un intervento chirurgico di...


Non è chiaro se il bypass coronarico ( CABG ) sia associato a declino cognitivo negli anziani rispetto a un...


La strategia ottimale di rivascolarizzazione per i pazienti con malattia della arteria coronaria principale sinistra è incerta. Sono stati valutati...


Nonostante i progressi nella chirurgia e nella farmacoterapia, rimane un rischio ischemico residuo significativo dopo l'intervento chirurgico di bypass coronarico...


L'intervento coronarico percutaneo ( PCI ) è sempre più utilizzato nella rivascolarizzazione di pazienti con malattia coronarica principale sinistra al...


L'innesto di vena safena è la via più comune per l'innesto di bypass coronarico ( CABG ). L'influenza della tecnica...



Gli esiti a lungo termine dopo intervento coronarico percutaneo ( PCI ) con stent a rilascio di farmaco contemporanei, rispetto...


In una analisi di 11 studi clinici randomizzati, il tasso di ictus a 5 anni è risultato significativamente più basso...


L'effetto del Ticagrelor ( Brilique ) con o senza Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) sulla pervietà dell'innesto di vena safena...